Misuro la tua salute, non la taglia che indossi.

Non si tratta di definire una taglia o rientrare in un canone di bellezza.
Avete presente il gioco che abbina le parole per concetto?
Ecco:
Nutrizionista sta con metro, bilancia, misure, peso, dieta…

Il momento di ansia di ogni paziente che viene a studio è quello in cui dovrò prendere le misurazioni antropometriche.

Di certo l’obiettivo finale di un percorso alimentare sano non è la taglia da modelli, bensì la consapevolezza che siamo ciò che mangiamo e che una corretta alimentazione e stile di vita possono farci vivere meglio.
Per questo le misure contano: sono i campanelli d’allarme che il nostro corpo ha bisogno di maggiore cura.
Vi faccio qualche esempio.

Le circonferenze sono indicatori delle dimensioni trasversali dei segmenti corporei.

Possono essere utilizzate per rilevare la distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo, per il calcolo delle aree muscolo-adipose (e della circonferenza muscolare degli arti), come indicatori del rischio di malattia, per la predizione della FM (Fat Mass, Massa Grassa). Le circonferenze corporee vengono misurate con un metro flessibile e anelastico. la circonferenza della vita è un indicatore del tessuto adiposo sottocutaneo addominale. Inoltre, è una componente standard della valutazione antropometrica del soggetto in sovrappeso, in ragione della sua correlazione col rischio di malattia e di morte; la circonferenza addominale è un indicatore del tessuto adiposo sottocutaneo addominale.

Differisce da quella della vita poiché è la circonferenza massima dell’addome; la circonferenza dei fianchi è un indicatore di adiposità, muscolarità e struttura ossea della regione dei fianchi. Utilizzata congiuntamente alla circonferenza della vita, nel rapporto vita/fianchi (WHR, waist-hip ratio), consente di valutare il rischio metabolico associato al sovrappeso.

Il calcolo del WHR è importante se si vuole avere una valutazione prospettica più accurata dell’indice di rischio cardiovascolare, dato che il WHR considera la localizzazione del grasso (centrale/periferica/sottocutanea/viscerale) e ci permette di sapere se siamo più grassi semplicemente sotto-pelle, magari marcatamente nella zona gluteo-femorale (grasso tipicamente femminile), o all’altezza dei visceri nella zona sterno-addominale. L’esigenza di collocare distrettualmente il grasso fa la differenza nelle aspettative di vita di una persona. Infatti, mentre il grasso tipicamente femminile, quello gluteo-femorale, rappresenta un fattore di poca importanza nell’insorgenza di malattie cardiovascolari (ipertensione, diabete, ipertrigliceridemia, resistenza insulinica, ecc.), un serio problema è accumulare grasso nella zona addominale (tipicamente maschile), in particolare profondamente, nella parete addominale, all’altezza dei visceri.
Le misurazioni della circonferenza della vita e della circonferenza dei fianchi consentono di suddividere i soggetti con un eccesso di grasso in due categorie: androide (forma a mela) e ginoide (forma a pera). I soggetti con una distribuzione del tessuto adiposo di tipo androide (forma a “mela”) accumulano attorno agli organi addominali (stomaco, petto) la maggior parte del grasso corporeo. In questi casi si corre un maggiore rischio di sviluppare condizioni serie associate all’obesità. Gli uomini hanno maggiore probabilità di accumulare grasso nella zona addominale. Gli individui con una distribuzione del grasso di tipo ginoide (forma a “pera”) accumulano la maggior parte del grasso corporeo intorno ai fianchi e alle cosce. Questi soggetti corrono rischi più alti di sviluppare problemi di mobilità. Le donne hanno maggiore probabilità di accumulare grasso in questo modo.

Il calcolo del WHR ci permette di categorizzare la nostra obesità in base alla localizzazione del grasso (androide o ginoide).

Valori di WHR > 0.99 nell’uomo e > 0.84 nella donna segnalano un aumento del rischio delle complicanze metaboliche;

la circonferenza del braccio è una componente standard della valutazione antropometrica della stato nutrizionale.
È inoltre un indicatore delle dimensioni trasversali del braccio, è un predittore di mortalità nella malnutrizione per difetto e viene utilizzata per identificare i casi a maggior necessita d’intervento nutrizionale.

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